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Analizzare un sito per la link building

Tra i più importanti fattori di ranking considerati dai motori di ricerca, la gestione dei backlink, quindi di link in ingresso al sito che punta a scalare posizioni, è essenziale e deve essere effettuata con attenzione, rispettando alcuni punti chiave per non incorrere nel rischio contrario, ovvero di essere penalizzati. Per raggiungere questo obiettivo, bisogna imparare ad analizzare un sito per la link building, servendosi dei tool a disposizione.

Come primo aspetto, c’è da chiarire una questione molto citata in ambito di strategia SEO: il ruolo della qualità dei backlink. A cosa ci si riferisce esattamente?

I link in questione devono instaurare collegamenti con altri siti autorevoli, quindi riconosciuti come strumento valido per trovare informazioni o servizi proposti in un determinato settore di competenza. Inoltre, i backlink devono soddisfare il criterio di pertinenza, quindi i rimandi devono provenire da pagine che affrontano tematiche affini al sito di atterraggio. Il concetto di quantità è, invece, ampiamente superato: meglio dedicarsi a raffinare la ricerca di un numero limitato di link appropriati piuttosto che intasare la rete di collegamenti casuali.

Analisi per link building: come effettuarla

Per ottenere un’analisi approfondita dei backlink, ci si può servire di appositi tool, che permettono di raccogliere tutti i dati necessari e valutare statistiche e volumi di traffico. Tra i vari strumenti presenti sul mercato, si possono citare, per esempio, SeoZoom, SEMrush e Ahrefs, che rappresentano ottime opzioni per ottenere un quadro preciso della situazione e individuare gli ambiti da migliorare. Non bisogna mai trascurare nessun dettaglio, perché nella link building come farlo sta anche nell’interpretare le opportunità date dalle informazioni reperite con queste piattaforme.

Analisi delle pagine di destinazione

Oltre a considerare i siti che ospitano i link di rimando, devono anche essere valutate le diverse pagine di destinazione, in modo da capire se siano effettivamente le più adeguate e importanti per la propria attività. Inoltre, va verificato se le pagine linkate siano tutte correttamente funzionamenti: un backlink ad una pagina con errore 404 risulta infatti penalizzante in ottica SEO.

Analisi di keyword e ancore

Da mettere sotto esame sono anche, senza dubbio, le parole chiave utilizzate, e i relativi anchor text, ovvero le porzioni di testo linkate. Questi elementi sono essenziali per consentire una buona user experience e facilitare l’utente a trovare informazioni, prodotti o servizi di cui ha bisogno in quel momento.

 

Le keyword e le ancore, che possono essere di diverso tipo, devono essere scelte in maniera appropriata: è necessario che i termini utilizzati siano pertinenti all’argomento della pagina verso cui si rimanda. Per individuare le parole chiave adeguate, vanno considerati i volumi di ricerca e l’ambito di pertinenza; per quanto riguarda le ancore, bisogna prestare attenzione, tra l’altro, al fatto che siano strutturate in maniera ben vista da Google. In questa prospettiva, è meglio, per esempio, non abusare di anchor text navigazionali, che contengono quindi inviti diretti a effettuare un’azione, come “Clicca qui” o “Scopri di più”.

A chi rivolgersi per un’analisi professionale

Un’analisi del profilo backlink del proprio sito richiede quindi impegno e considerazione di diversi aspetti. Se non si posseggono le competenze adeguate, è il caso di affidarsi a professionisti del settore, come potete trovare sul nostro sito, in grado di valutare compiutamente la situazione attuale e di individuare le strategie migliori per ottimizzare il posizionamento nella SERP